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martedì 20 agosto 2019

What Type of Knitter Are You?



Ho appena ricevuto la newsletter di Interweave e, come l'anno scorso, c'è il quiz su che tipo di "knitter" sarei. L'ho fatto anche l'anno scorso ed ero curiosa di vedere cosa veniva fuori (anche perchè le domande non le ricordavo)... e, questa volta sono risultata una "collector". Quanto mi rappresenta questo profilo!!! Davvero ho lana per chissà quante vite, e sono sempre dietro a pensare nuovi progetti e a fare nuovi acquisti ahahahah.



Il quiz lo trovate qui: https://www.interweave.com/article/knitting/what-type-of-knitter-are-you

mercoledì 25 luglio 2018

What Type of Knitter Are You?

Ho appena ricevuto la newsletter di Interweave e volevo condividere con voi questo meraviglioso quiz che hanno proposto!


Il quiz lo trovate a questa pagina online.
Dai, provate a farlo anche voi!
Il mio risultato è stato questo:


"La macchina.
Tu hai diversi progetti in corso tutto il tempo e li fai uscire più velocemente di un ghepardo con caffeina (espressione interessante...). Hai un obiettivo nella vita di spodestare il "knitter" (magliaio? lavoratore ai ferri?) più veloce al mondo. Hai confezionato regali per quasi tutti quelli che conosci e non vedi l'ora che venga freddo per fare di più."

Ahahahahah. E' vero che ho sempre più progetti cominciati in contemporanea. E' vero che vorrei diventare più veloce a lavorare, ma diventare la più veloce al mondo non è uno dei miei obiettivi di vita eh eh. E' vero che ho confezionato alcuni regali a maglia, non così tanti (Cesare, mamma, Lorena, Vale, Laura.. non mi pare altri..), ma sicuramente mi piacerebbe fare molto di più!! :-D

martedì 17 novembre 2015

Merino e mulesing. Un orrore.

Ho conosciuto la lana Merino quando ho cominciato a lavorare a maglia qualche anno fa. La signora del negozio presso cui mi rifornivo era particolarmente affezionata a questo filato e, devo ammetterlo, è terribilmente morbido e caldo. Senonchè, qualche tempo fa su facebook, mi è capitato sott'occhio un post terribile che mi ha portato, letteralmente, a rimanerci di pietra. Esiste una pratica chiamata "mulesing", una barbarie praticata soprattutto in Australia e Nuova Zelanda, che consiste nell'asportazione di due "mezzelune" di carne dalla zona perianale dell'animale e della coda. Il tutto, ovviamente, praticato legando l'animale e senza praticargli alcuna anestesia. Una cosa che non riesco nemmeno ad immaginare. Questa atrocità viene fatta per evitare le infezioni di larve di mosche. Ovviamente, molti animali muoiono per il dolore e le infezioni, ma nel grande numero degli allevamenti questa cosa non interessa.
Non aspettatevi che io posti foto, ce ne sono tantissime su internet, e vorrei non averle neanche guardate. Mi chiedo come faccia l'uomo a compiere degli atti del genere. Non riesco minimamente a capacitarmene. Da dove nasce questo bisogno di crudeltà che continuano a praticare sugli animali?
L'Australia e la Nuova Zelanda esportano quasi il 90% della lana merino in circolazione. Negli ultimi anni hanno anche loro subito pressioni affinchè questa pratica cessi. Pressioni soprattutto commerciali (ad esempio, la H&M, colosso nel settore dell'abbigliamento, già anni fa aveva preso posizione contro le pellicce diventando "fur free", e ha recentemente annunciato la presa delle distanze anche dalla barbarie del mulesing).
Speriamo che questa tortura cessi definitivamente al più presto.
Il mulesing pare sia praticato solo nei due paesi suddetti e solo sulle pecore di razza merino.
Utilizzando lane merino prodotte in altre zone del mondo (pare siano molto pregevoli quelle del Sud America) o altri tipi di filato (tipo l'alpaca), si può avere una ragionevole tranquillità sul fatto che le pecore non abbiano dovuto subire il mulesing.
E' comunque complicato capire quali siano i produttori certificati mulesing-free.
Leggo dal sito colori di lana che i produttori su cui si può stare ragionevolmente tranquilli sono: Malabrigo, Noro, Rosygreen Wool, Manos del Uruguay, Shilasdair, Fyberspates, BcGarn, Mirasol, Rowan.
Comunque, sono estremamente interessata al discorso e vedrò se riesco a fare qualche ulteriore ricerca...

lunedì 23 marzo 2015

Knitting: ecco perchè è così importante lavorare a maglia!

Questo interessante articolo l'ho trovato sul sito eticamente, a cui vi rimando se volete anche vedervi alcune immagini carine. 

"Lo facevano le nonne una volta, si diceva “fai la calza” anche se stavano preparando maglioni elaboratissimi con intrecci degni di alta maglieria, eppure erano instancabili, lì a sferruzzare di continuo, e mi ricordo che da bambina mi chiedevo sempre perché lo facessero, era noioso, tutto il giorno chine sui punti sui loro ferri, e conta e intreccia e disfa, conta intreccia e disfa… e poi uscivano opere d’arte da quelle mani d’oro.
Oggi è un’arte riscoperta, è ritornata in auge ma come mai? Qual è lo spirito che coglie all’improvviso e fa innamorare tutti (anche molti uomini se ne stanno appassionando) del lavoro a maglia o meglio come si dice oggi del Knitting?
Pare che il motivo principale della riscoperta del lavoro a maglia sia il relax, in una società frenetica, dove si è sempre di corsa, fermarsi a creare qualcosa che non sia così impegnativo come ad esempio dipingere che implica conoscenza di tecniche, pulitura del posto di lavoro dei pennelli, cambio d’abito e tutta una serie di operazioni che vanno oltre il semplice dipingere, il knitting non ha niente di tutto questo, basta un gomitolo due ferri e un giornale da seguire oppure anche solo la fantasia. Quando non si ha più voglia basta riporre il lavoro che verrà poi ripreso in seguito senza problemi.
Quindi possiamo dire che il knitting è un antistress, ma ci sono anche altri motivi…
Migliorare le abilità manuali: insegnando l’arte del lavoro a maglia ai bambini è possibile sviluppare la manualità e la capacità di far lavorare entrambi gli emisferi del cervello, non a caso è da tempo inserito nel programma scolastico delle scuole Waldorf.
Preparare un corredino: le mamme in attesa hanno spesso mesi di tempo nei quali magari sono limitate nei movimenti ma possono rilassarsi preparando calzine, babucce, berrettini, sciarpine, copertine o cappottini per i bebè in arrivo… è anche un’eredità ricca di valore per altri figli o nipoti.
Originalità: ovviamente una sciarpa, un berretto o un maglione fatti con le nostre mani non saranno mai uguali a quelli di un altro, finalmente si potrà uscire dal conformismo della moda, indossare capi veramente unici e prodotti con materiali scelti personalmente.
E quindi anche qualità: scegliendo i cotoni o le lane (mi raccomando etiche e non d’angora) potremo essere tranquilli sulla qualità del capo che indossiamo, e l’alta qualità dei filati ripaga con una durata eccezionale e quindi si torna al discorso dell’eredità di un qualcosa fatto a mano da lasciare ai figli o nipoti.
Arredamento: imparando a lavorare i filati è anche possibile creare elementi d’arredo che possono variare dal copridivano al copriletto fino alle tendine o i paralumi. c’è anche chi ne fa dei veri e propri mobili, cesti portabiancheria, o addirittura un parco giochi per bambini dove arrampicarsi, appendersi o semplicemente sonnecchiare.
Socialità: lavorare a maglia aiuta anche a socializzare con altre persone con la stessa passione, spesso si creano dei veri e propri gruppi di lavoro dove scambiarsi idee, opinioni, consigli… e perché no, spettegolare in pace!!
Inoltre sono stati aperti dei veri e propri “luoghi” dove ritrovarsi a condividere si chiamano i Knit Cafè e stanno spuntando come funghi anche in Italia.
Guadagno: quando un gruppo di persone si mettono insieme possono iniziare a produrre veramente molti oggetti e allora perché non approfittarne per metter su una bancarella alla fiera o organizzare anche un negozio on-line dove vendere i propri lavori autoprodotti?
E infine la Guerrilla Knitting un’iniziativa conosciuta in tutto il mondo per combattere il grigiore della città a colpi di “diritto e rovescio”!
Ah non dimenticate che se avete un gatto adorerà i vostri gomitolini anche loro amano il knitting!!!!"

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Qualche giorno fa, un'amica mi ha proprio chiesto come mai mi piace lavorare a maglia. E, ammetto, che il primo motivo che mi è venuto in mente è proprio il relax. Me ne sto tranquilla sul divano, magari guardando Grey's anatomy in sottofondo e con la gatta sulle gambe. Mentre sferruzzo posso pensare a duemila cose, ascoltare musica, riflettere su come fare una cosa o no.
Mi piacerebbe un giorno diventare abbastanza brava, ma per ora sto imparando. Col tempo spero di impratichirmi di più nel fare gli scalfi e prendere le misure. Ammetto che non ho moltissima pazienza, e non mi diverto in modo particolare a disfare un lavoro che magari è già a tre quarti. Però sono una perfezionista in queste cose e provo una soddisfazione immensa quando qualcosa che mi sono fatta mi calza a pennello (anche perchè non sono una taglia 40, neanche lontanamente, quindi quando cerco dell'abbigliamento c'è sempre qualcosa che tira o che stringe o cose del genere..sigh).
Sul discorso "socialità" sono un po' combattuta. Quando sono immersa in un progetto "complesso" non tendo ad essere molto socievole perchè devo stare concentrata. Però ammetto che quando ho fatto il "corso di maglia" era divertente avere intorno delle altre signore (di varie età) con cui ogni tanto dire due parole.
Quello che non mi piace (e che difficilmente mai realizzerò) sono i capi di arredamento ai ferri. Sinceramente non amo le abat-jour rivestite e men che meno un divano rivestito a maglia. Alcune coperte sono molto belle, ma con un gatto in casa, una coperta simile avrebbe vita breve… probabilmente verrebbe scambiata per un grattatoio gigante eh eh. E tra una coperta ai ferri e un gatto, sceglierò sempre il gatto ;-)

mercoledì 26 novembre 2014

Grata per il mio lavoro a maglia

(da "knitting daily" newsletter)

Domani negli Stati Uniti è il giorno del Ringraziamento, e io ho molte cose per cui essere grata. Ho una meravigliosa famiglia, un favoloso gruppo di amici, i miei cari cani e gatto, la salute mia e dei miei familiari e ovviamente il mio lavoro a maglia!
Sono davvero grata per il mio lavoro a maglia; ecco alcune ragioni:
* riempie la mia vita di colore
* incoraggia la mia creatività
* mi tiene le mani occupate
* mi introduce a persone che condividono il mio amore per l'arte (craft?)
* ama viaggiare
* gli piacciono gli stessi programmi tv che piacciono a me
* ha i miei stessi orari; se voglio lavorare a maglia nel cuore della notte, è lì per me
* gli piace cambiare borse quanto a me
* mi mette alla prova
* mi tiene compagnia anche quando sono di cattivo umore.
Grazie, lavoro a maglia! Ti amo davvero.

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L'articolo è stato scritto da Kathleen Cubley, editor della newsletter. Io, ovviamente, non essendo Americana, non festeggio il giorno del Ringraziamento, ma l'articolo era corto e carino così l'ho tradotto e postato.
In effetti, mi sono divertita molto nel fare la copertina a maglia e, sinceramente, avrei voglia di cominciare qualche altro progetto. Ne ho un paio in pole position e con l'inizio di dicembre potrei cominciarne uno dei due. L'unico non contento sarà il mio tunnel carpale, che ha sofferto un bel po' purtroppo… spero che questa cosa si risolva in fretta.
Ah, la copertina è piaciuta :-) sono molto molto contenta!