lunedì 11 gennaio 2016

The imitation game



Avevo letto, non ricordo dove, che questo film del 2014 è uno dei più belli usciti di recente. Così ero curiosa. Il film è diretto da Morten Tyldum ed è l'adattamento cinematografico del libro "Alan Turing. Una biografia" scritto da Andrew Hodges nel 1983.
Ammetto la mia totale ignoranza in materia storica. A me il film è piaciuto molto. Cumberbatch esprime benissimo il disagio del personaggio, col suo misto di genio e "diversità".  

« A volte sono le persone che nessuno immagina possano fare certe cose, quelle che fanno cose che nessuno può immaginare. » (Alan Turing)

Manchester, primi anni '50. Alan Turing (Benedict Cumberbatch), brillante matematico ed esperto di crittografia, viene interrogato dall'agente di polizia che lo ha arrestato per atti osceni. E con una serie di flashback, Turing comincia a raccontare la sua storia.
Alan Turing è sempre stato un bambino deriso perchè troppo bravo a scuola (e quindi considerato diverso). Diventato adulto, matematico e crittoanalista, decide di mettere il proprio genio a servizio della Gran Bretagna, collaborando all'operazione di decifrazione del codice segreto Enigma, con cui i nazisti si comunicavano le operazioni militari in forma segreta. Questa è una missione ritenuta impossibile dalle autorità britanniche, in quanto i tedeschi cambiano la chiave di codificazione di tutti i messaggi cifrati allo scoccare della mezzanotte di ogni giorno.
Piuttosto schivo e poco affine a socializzare, Turing convince il Comandante Denniston ad assumerlo, ma entra in crisi quando capisce che deve collaborare con altre brillanti menti matematiche (tra cui Hugh Alexander campione nazionale di scacchi). Diventato capo del gruppo Turing decide che è giunto il momento di cambiare metodo: non più agire in difesa tentando ogni giorno di interpretare i codici dell'Asse, ma giocare al contrattacco inventando una macchina che svolga questo compito. Alan decide di selezionare i collaboratori tra coloro che riescono a risolvere un cruciverba da lui inventato entro dieci minuti. Alle selezioni si presenta anche una donna, Joan Clarke (Keira Knightley) che svolge il secondo compito da lui affidato con un tempo minore di quello usato dallo stesso Turing. 
A questo punto egli richiede allo Stato un finanziamento di centomila sterline per costruire la macchina che impedirà ai tedeschi di invadere il resto dell'Europa. Nel frattempo i nemici del matematico pianificano di toglierlo di mezzo investigando sul suo passato e usando qualsiasi cosa come pretesto per eliminarlo ma i suoi collaboratori si schierano con lui, ottenendo un ulteriore mese per completare la macchina che Alan ha chiamato "Christopher" (nome del suo unico amico d'infanzia morto precocemente a causa di una malattia).
I genitori di Joan, però, vogliono che lei si sposi e metta su famiglia. Turing, per evitare di perdere il prezioso membro del suo team, le chiede, senza alcun reale interesse, di sposarla. In realtà lui è omosessuale, ma la stessa Joan sembra non curarsi molto di questo fatto. 
Durante una serata al bar coi collabori, Turing ha una illuminazione: bisogna restringere il campo di parole in cui cercare dei significati a partire dalle più ripetitive: quelle che compaiono sui bollettini meteorologici dei nazisti, i primi messaggi della mattina. Il gruppo di Turing riesce, così, a prevedere un attacco al convoglio Carlisle (su cui è imbarcato anche il fratello di uno dei collaboratori). Ma il problema adesso diventa capire quando intervenire, per non svelare ai tedeschi che hanno trovato il modo di decifrare i loro messaggi e azzerare il lavoro fatto finora (i tedeschi infatti avrebbero cambiato codice…).
Il piano, alla fine, ha successo e finita la guerra l'intera nazione festeggia.
Dopo diversi anni dalla fine del conflitto mondiale, le autorità indagano su Turing, in particolare sulla sua omosessualità, condannandolo per atti osceni (in quanto omosessuale). Piuttosto che finire in prigione, Turing accetta di sottoporsi alla terapia ormonale (castrazione chimica). Joan lo va a trovare e prova a rincuorarlo, nonostante i dolori fisici che gli provoca la terapia.
Nei titoli di coda viene poi rivelato che il 7 giugno 1954, all'età di 41 anni, Alan non ce la fa più e si suicida.
Christopher (la macchina) può essere considerata l'antenato del moderno computer.

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